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Con l'avvento di Marvel Legacy, sulle copertine dei fumetti Panini Comics tornano i corner box. Vi siete mai chiesti a quale esigenza risponde questo vezzo grafico tanto contraddistintivo da essere diventato pura Pop Art?



Sugli scaffali di edicole e fumetterie la scorsa settimana è approdato lo speciale Marvel Legacy, albo auto-conclusivo con il quale la Marvel ha affermato di non aver affatto dimenticato il retaggio dei suoi personaggi più amati (troppo spesso di recente accantonati a favore di controparti più giovani),  ristabilito, in parte e senza rinnegare nulla, lo status quo del suo universo narrativo e creato un punto di ingresso ideale per nuovi (e vecchi) lettori.

Tra le tante novità introdotte sulle serie regolari della casa editrice ne spicca una grafica che avrà fatto sbrilluccicare gli occhi dei fan di lunga data: le angoliere o corner-box, ovvero quei riquadri posti in alto a sinistra sulle copertine dei seriali sui quai spiccano, in genere, i volti dei personaggi protagonisti della serie. Un omaggio al passato, così come sembra esserlo Legacy, pronto a essere catapultato nel futuro. Ma vi siete mai chiesti per quale motivo gli albi originali statunitensi (e di conseguenza le loro controparti italiane) hanno un'angoliera nella quale spiccano immagini dell'eroe (o degli eroi) protagonista della serie al fianco della testata?



Quello che potrebbe sembrare un vezzo grafico, e che è diventato uno degli elementi maggiormente distintivi dei fumetti d'oltreoceano, affonda le sue radici alle origini dei comics stessi. La saturazione degli spazi espositivi nelle edicole (un problema che non è mai stato davvero risolto e che, anzi, si è aggravato con il passar del tempo) costringeva gli edicolanti a esporre i comic book su appositi espositori dai quali spesso si scorgevano solo le testate o, peggio ancora, gli angoli degli albetti. 



Una classica, straripante, edicola statunitense

La necessità di rendere riconoscibili, nella miriade di proposte editoriali non solo fumettistiche, i propri prodotti, spinse gli editori ad aguzzare l'ingegno, fino a elaborare una soluzione tanto semplice quanto immediata e geniale (quasi il proverbiale uovo di Colombo...).

Su Action Comics, una testata antologica che, tra e altre cose, pubblicava Superman, si provò a mantenere l'attenzione alta sul fatto che si trattava di una rivista contenitore, al cui interno ospitava diversi personaggi appartenenti a vari generi narrativi. Per questo motivo si decise di alternare le copertine, dedicandole di volta in volta a personaggi diversi. Ci si rese conto in brevissimo tempo che non si trattava di una buona idea (basti pensare che in breve tempo la collana sarebbe stata ribattezzata semplicemente Superman): l'enorme differenza che facevano registrare le vendite degli albi con l'uomo d'acciaio in copertina, rispetto a quelli con altri personaggi, convinse la casa editrice ad assicurarsi sempre la sua presenza di Superman almeno in una apposita angoliera, che fu impressa in copertina a partire dal sedicesimo albo di Action Comics.



Da quel momento, quella di utilizzare un'angoliera che facilitasse il riconoscimento della testata, diventò un'abitudine molto diffusa, adottato da gran parte degli editori. Tuttavia ancora non poteva essere considerata un vero e proprio corner box, almeno non così come lo intendiamo oggi. Si trattava, in effetti più di un disegno impresso in bella mostra che di un riquadro riepilogativo che mostrasse personaggi, numero della serie, prezzo e data di pubblicazione. Per avere il primo vero corner box bisogna aspettare Fantastic Four 14.






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