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SU TWITTER JASON AARON RIVALUTA I VECCHI PROCESSI DI NARRAZIONE DI UNA VOLTA



Jason Aaron

Sul suo account twitter, Jason Aaron si è lanciato in una concisa (come regola del social network più famoso e seguito negli USA) ma efficacissima analisi di come sia cambiato il modo di scrivere i dialoghi in un fumetto e di come questi cambiamenti abbiano reso più complicato narrare alcune sequenze. Una breve riflessione che torna molto utile, a parere di chi scrive, per comprendere alcune dinamiche narrative e per lanciare una discussione su quali elementi narrativi del passato sarebbe necessario per "rinnovare" il fumetto e rilanciare la narrazione a fumetti; ma anche una semplice riflessione sulla complessità di far funzionare una sceneggiatura.

"Credo che sia una cosa abbastanza triste che il fumetto abbia accantonato l'utilizzo dei balloon dei pensieri. Si trattava di una caratteristica unica del linguaggio del nostro medium" 
"Ho utilizzato e continuerò a farlo in futuro su Wolverine & gli X-Men. Ma devo cercare di usarli di più"
"Certo, uso anche troppo le didascalie, ma dal mio punto di vista i balloon dei pensieri e le didascalie hanno finalità molto differenti tra loro"
"È quasi impossibile avere didascalie per più personaggi nello stesso albo. È molto più semplice con i balloon dei pensieri"
"Certo, i balloon dei pensieri non funzionano in ogni situazione. Ma non c'è alcuna ragione per cui dovremmo completamente ignorarli"
 Come dicevo, poche frasi che, in ogni caso, lanciano un sassolino nello stagno. Sarebbe interessante sapere cosa ne pensano altri sceneggiatori.

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