Ads Top

2012: WARREN SIMONS PARLA DEL RITORNO DELLA VALIANT


il vecchio logo della Valiant


Il 2012 è ormai alle porte, e come è doveroso bisogna cominciare a parlare di cosa accadrà nel corso del prossimo anno. Tra le novità più attese c'è senza ombra di dubbio il ritorno della rinata Valiant, un ritorno che, almeno nelle premesse, dovrebbe essere compiuto in grande stile. L'esordio dei nuovi titoli della Valiant dovrebbe avvenire in primavera, a maggio infatti debutterà con un albetto omaggio prodotto per il Free Comic Books Day per poi esordire da lì a poco in tutte le fumetterie d'oltreoceano. Per capire in cosa consisterà il rilancio della Valiant e quali saranno i progetti della casa editrice ho pensato di proporvi questa intervista rilasciata qualche tempo fa da Warren Simons, executive editor della casa editrice, ai microfoni del sito internet Comics Bulletin.


Warren Simons
CB: La Valiant originale era molto amata dai fans. Come pensi di catturare e far rivivere quella passione? 

Warren Simons: Quello che contraddistinse nei primi anni '90 la Valiant dagli altri editori fu la qualità dei suoi titoli. Il nostro obiettivo è quello di raggiungere di nuovo quel risultato e confermare che la Valiant è la casa editrice nella quale i personaggi sono guidati dai contenuti. Abbiamo reclutato alcuni autori dal talento straordinario, e abbiamo dei personaggi stupefacenti -- come Bloodshot, X-O Manowar e Harbinger – che ci aiuteranno a spingerci nuovamente sotto i riflettori. Siamo consapevoli che i nostri fans sono molto eccitati, e in redazione scoppiettiamo di energia. 

CB:  In passato ci sono stati diversi tentativi di rilanciare i personaggi della Valiant, tentativi che non hanno avuto molto successo e che non hanno suscitato l'interesse dei lettori, almeno non quanto fece la Valiant originale. Che lezione avete appreso da questi tentativi? 


Simons: Non vorrei esagerare e dire che nessuno dei precedenti rilanci ha funzionato. Credo che quando, nel 1996, la Acclaim Entertainment ha acquistato la Valiant in 1996, la loro decisione di rifondare l'universo narrativo diede risultati altalenanti anche perché le modifiche apportate ai personaggi furono fatte in maniera casuale, rendendoli sin troppo diversi da quelli che avevano incontrato l'affetto dei lettori. E' come se si decidesse di realizzare un film di James Bond, ma con protagonista 009. Non è importante quanto siano straordinari gli autori coinvolti, - e c'erano scrittori e disegnatori straordinari al lavoro su quelle serie - devi essere in grado di mettere le tue squadre nella posizione di vincere. Credo che l'obiettivo del reboot del '96 fosse quello di rendere più accessibili per i video games. Capisco che, dal momento che la Acclaim si occupava di video giochi, si trattasse di una scelta precisa voluta dalla nuova proprietà, ma è anche comprensibile la decisione di non seguire più le serie fatta dagli appassionati. Nel 1999 o 2000 credo che la 
Acclaim ebbe dei problemi con la sua divisione di produzione di games, problemi che non avevano nulla a che vedere con i fumetti ma che condizionarono comunque la loro divisione editoriale. Questo, ovviamente, è un nuovo management e un nuovo team editoriale, con Peter Cuneo, ex-CEO della Marvel, alla guida. I fans della Valiant hanno pazientemente aspettato per rivedere una nuova incarnazione dei personaggi che hanno conosciuto e amato. E questo accadrà nel 2012. Ciò non vuol dire che le passate iniziative non ci serviranno da lezione, tutte le esperienze sono importanti a prescindere che tu sia la Valiant o la Marvel o la DC, ma io confido nel fatto che nel 2012 pubblicheremo alcuni dei migliori fumetti presentati sul mercato. 


CB: Nel comunicato stampa con il quale è stata annunciata la tua nomina a Executive Editor, sei stato definito come un "esperto nel rivitalizzare personaggi classici". C'è una formula da adottare per trasformare personaggi con cinquanta anni di storie alle spalle e rendendoli freschi e attuali? 


Simons: non c'è alcuna formula, ma è necessario spingere sulla creatività, spingere sulle caratteristiche che hanno reso i personaggi amati dagli appassionati. Credo che la Marvel lo ha fatto incredibilmente bene con la linea Ultimate; con essa è partita da quanto creato dal genio di Stan, Steve e Jack e di tutti gli altri fantastici creatori che hanno raccolto, e arricchito, la loro eredità. Ma hanno anche modernizzato i personaggi per renderli più interessanti e attuali al mondo esterno a quello del fumetto. L'obiettivo che ci prefiggiamo con la Valiant è simile, attingere dalla ricca storia dei personaggi della casa editrice ma anche raccontare avventure in grado di attirare l'attenzione dei lettori di oggi, che sono molto esigenti. Abbiamo bisogno di aggiornare molti dei nostri personaggi, ma non possiamo dimenticare le grandi storie realizzate da  Jim Shooter, Barry Windsor-Smith, Bob Layton e dagli altri straordinari autori che hanno collaborato in passato.  Successfully mining the DNA of those titles will be one of the keys to our success. Riprodurre con successo le caratteristiche di questi titoli potrebbe rivelarsi la chiave della nostra affermazione. 


CB: Cosa ne pensi del recente tentativo di far rivivere alcuni personaggi sotto la direzione creativa di  Jim Shooter alla Dark Horse? 


Simons: Be', io credo che essere parte di un universo narrativo conferisca una grande forza ai personaggi. Ad esempio, io amo Capitan America e credo che sia un personaggio fortissimo, sia dentro che fuori dal Marvel Universe. Credo che uno scontro tra Cap e Iron Man non faccia male a nessuno dei due, l'unica cosa che è necessaria è che ci siano dei presupposti credibili affinché questo scontro avvenga.  Allo stesso modo penso che i personaggi della Gold Key siano grandi, ma credo che il far parte dell'universo Valiant li rafforzasse. Per quanto riguarda il rilancio in se, non è importante come io, in qualità di editor, mi sarei occupato dei personaggi. Quello che penso è che la Dark Horse sia una casa editrice fantastica e che ha creato alcuni dei miei fumetti preferiti e che Jim Shooter sia ovviamente un grandissimo talento. A loro non auguro niente altro che il successo, ma quello che stiamo realizzando noi va nella direzione opposta a quello che stanno facendo loro. 


(nb. l'intervista è stata realizzata prima che la Dark Horse cancellasse tutte le pubblicazioni Gold Key) 


CB: perché state aspettando il 2012 per lanciare il revival della Valiant?


Simons: C'è un sacco di lavoro da fare dietro le quinte. Un lavoro che può non essere attraente, ma che richiede tempo ed è necessario affinché si riscuota un successo a lungo termine. 


CB: Puoi fornire ai lettori qualche anticipazione a riguardo di ciò che dovranno aspettarsi dal revival? 


Simons: Il nostro obiettivo è di mostrare il meglio che il nostro medium ha da offrire. Stiamo elaborando della trame molto interessanti e non vediamo l'ora che voi le possiate leggere. 


CB: Che ruolo ricopre il digitale nella vostra strategia?


Simons: La nostra proposta digitale non avrà eguali sul mercato. 


CB: In qualità di responsabile del rilancio di un intero universo narrativo, cosa ne pensi del DC relaunch?  


Simons: Spero che il reboot sia un successo, completo e totale. Sono certo che molti scrittori, disegnatori, editors, appassionati e rivenditori siano della mia stessa opinione. Una DC robusta e vibrante è una cosa buona per il mercato. Condurrebbe molti nuovi lettori nelle fumetterie e rafforzerebbe la natura stessa della concorrenza che sta alla base del mercato.  Tutte le case editrice trarrebbero effetti benefici se più persoine entrassero nei comics shop. 


CB: c'è qualcosa che vuoi aggiungere? 


Simons: Sono molto eccitato. Credi che il mercato ci sia bisogno di qualcosa di nuovo, e noi ci stiamo apprestando a fare qualcosa di straordinario. 

copertina dell'albo gratuito che la Valiant produrrà
nel 2012 in occasione del FCBD

19 commenti:

Superheld ha detto...

Wow! Torneranno X-O Manowar, Harbinger, Turok e tutti gli altri! Quando la Marvel non rinnovò i contratti ai vecchi licenziatari nel 1994 e tanti editori, per sopravvivere, furono costretti a guardare ai prodotti indipendenti, quelli della Valiant erano sicuramente i più originali e brillanti. La speranza è che i loro diritti in Italia non finiscano nelle mani di qualche micro-editore. Chissà che la Planeta non sia interessata a prenderli per il mercato spagnolo.

Comix Factory ha detto...

Turok non credo che farà parte della nuova Valiant, apparteneva infatti al parco testate della Gold Key che è attualmente di proprietà della Dark Horse.

Superheld ha detto...

Peccato, ma dal logo pare che X-O Manowar sarà al centro di importanti eventi. In un momento di profonda crisi qualitativa, il ritorno della Valiant costituisce la tradizionale boccata di ossigeno.

CREPASCOLO ha detto...

Warren Simons non esiste. E' uno inside joke che noi della Valiant abbiamo partorito per prendere all'amo i nerd d'antan che ricordano il John Harkness dietro il quale si nascondeva lo Englehart di fine corsa che stava x cedere i F4 a Simonson e il cinematografico alias di Alan Smythee con cui Dan Cichester firmò i suoi ultimi Daredevil. Warren Ellis + Walter Simonson = Warren Simons. Semplice, nevvero? Qualche anticipazione: orbi delle creature Gold Key, abbiamo deciso di dare carta bianca ai due cartoonists perchè tornino ai basics del successo Valiant cioè la combo ingegnosa di elementi apparenetemente distanti:
Turok è un nativo americano del 19mo secolo che affronta dinosauri senzienti e cyborg nel 20mo secolo e X-O un barbato vittima di alien abduction che scappa con un simbionte di metallo e diventa un tycoon dei giorni.
Nel 2012 Warren e Walt alzeranno il tiro ( '' i ns concorrenti provano cose come Spiriti della Vendetta con le puppe ( già chiuso ndr ) , vigilantes schizofrenici che indossano le personalità di altri metaumani ( vediamo come va il nuovo MoonKoso ) o reality shows ripieni di spandex (aspettiamo l'Aspen ): dobbiamo sparare un bengala xchè qualcuno ci noti ! Ellis al Letterman Show ndr ) - qualche esempio:
1) Prince Valiant: il genio di Minneapolis torna nei comics
( dopo la versione DC e lo Ace della Marvel ndr ) - questa volta è un clone dello Shade di Ditko
( in modalità Milligan ) e plana nella ns realtà per combattere la Purple Rain, un blob che cancella il pensiero eterodosso e impone a tutti il moonwalking. Una spruzzatina di The Walking Dead. Matite di Rick Leonardi. Covers di Ben Templesmith.
2) Ellis Island : in una ucronia dove gli alieni hanno conquistato la Terra e la stanno terraformando per trasformarla in un Eden, il solito manipolo di ribelli indigeni complotta per restituirla all'inquinamento, alla povertà ed al crimine della sua storia millenaria. Gli ET confinano quel manipolo di picchiatelli su di un atollo dove passano il tempo reinterpretando Lost come fosse un film di Scorsese. Disegni di Darick Robertson. Covers di Sean Philips.
3) Big Jim the Shooter: un necromante che assume sostanze psicotrope legge Pinocchio e recita un incantesimo che dovrebbe infondere la vita in un ciocco di legno. Non è lucidissimo e così risveglia un pupazzetto con il faccino di Burt Reynolds che colpisce di taglio se qualcuno gli preme la schiena. Un caratterino insomma. Il bambolotto decide di conquistare il mondo insieme ai suoi amici Jack, John e Jeff. Il mago cerca di fermarlo con l'aiuto del dottor Steel - praticamente Aric di Dacia con una mano di acciaio senziente e con il look di Mastro Lindo. Uno zinzino Richard Matheson. Disegni di Norm Breyfogle. Covers di Kevin O' Neill.

Restate sintonizzati, ne leggerete delle belle ! See ya in the comics !

pangio ha detto...

Mi limito a domandare semplicemnte: si sente proprio la necessità del ritorno dei super eroi Valiant?
Io ho forti dubbi, voi cosa ne pensate ?

Superheld ha detto...

Nell'attuale panorama piatto del comicdom, sarebbe una bella boccata di ossigeno. Fumetti di qualità, superiori a quelli attuali (per bambini, più che altro), con trame più interessanti e articolate. Si, c'è un forte bisogno di X-O Manowar, Harbinger e tutti gli altri.

pangio ha detto...

Grazie della risposta, ora sono tranquillo.
Comunque forse sarebbe il caso di leggere questi fumetti prima di esaltarne la qualità.

Comix Factory ha detto...

@Pangio: in realtà ti rispondi da solo. Se la qualità dovesse essere buona (e i propositi - sebbene di buoni propositi siano lastricate le strade per l'inferno - sono buoni) allora sì, se ne sente la necessità. In caso contrario, rapido oblio.
La verità, triste, è che nell'attuale panorama editoriale statunitense il rapido oblio potrebbe esserci anche se la qualità fosse buona.

Pangio ha detto...

Mi spiego meglio.
Quello che voglio dire è che (indipendentemente dalla qualità dei fumetti della Valiant)ritengo che perfino i lettori americani sono abbastanza stufi dei supereroi.
E' una mia vecchia idea, probabilmente sbagliata, che posso sintetizzare così: non è affatto detto che i super eroi debbano piacere e avere successo in eterno. E faccio il paragone con il destino dei fotoromanzi nel nostro paese. Da fenomeno di massa e di enorme successo negli anni 70 a prodotto di nicchia e a richio scomparsa oggi.
Fatte le debite proporzioni credo che l'interesse dei lettori in generale e di quelli USA in particolare verso i super eroi stia scemando.
Negli ultimi decenni ne abbiamo visti di tutti i tipi: super eroi classici , ultramoderni,violenti , rebootizzati,antieroi , eroi demitizzati e quant'altro.
Ma sempre di super eroi si trattava.
Forse il fumetto USA dovrebbe cambiare e variare come fa quello francese, quello giapponese e perchè no? quello italiano che presentano generi e stili molto diversi tra loro.

Superheld ha detto...

Sostenere che:

"i lettori americani sono abbastanza stufi dei supereroi"

è errato.

Il successone della DC con il New 52 dimostra il contrario (per ora).

Paragonare i "la moda dei fotoromanzi in Italia" e il "contesto dei fumetti di supereroi in America" non ha senso (almeno nel mondo reale).

Il ritorno della Valiant farà bene al mercato, che si sveglierà dall'assopimento in cui versa attualmente.

Pangio ha detto...

Per Sperheld
PRIMO:valutare lo stato di salute del fumetto supereroistico americano basandosi sul successo del New 52 è assolutamente sbagliato e lo sai anche visto che tra parentesi scrivi "per ora".
Infatti quando dico che perfino i lettori americani sono abbastanza stufi dei supereroi io prendo in considerazione un periodo che abbraccia almeno gli ultimi 30 anni durante i quali le vendite e l'interesse dei lettori sono progressivamente, ma inesorabilmente calati:
E' innegabile che periodicamente ci sono stati dei picchi di vendite e di interesse provocati da abili operazioni di marcheting o di reboot operate dalla DC e dalla Marvel che hanno temporaneamente invertito il trend negativo.
Ma dopo un periodo più o meno lungo di ripresa, il calo di interesse e di vendire dei supereroi sono ricominciati.
Vedremo cosa accadrà con New 52.
SECONDO: le tue parole "la moda dei fotoromanzi in Italia" dimostra chiaramente che di questi ultimi sai ben poco.
I fotoromanzi sono stati per oltre un decennio (dai primi anni 70 ai primi anni 80) un successo mondiale clamoroso con tirature che nemmeno immagini, gli attori erano dei veri e propri divi, la Lancio che pubblicava i fotoromanzi in Italia e nel mondo era un colosso, il fotoromanzo come genere era diventato un vero e proprio fenomeno di costume, oltre che una realtà economica e imprenditoriale di tutto rilievo.
Le edicole erano stracolme di queste pubblicazioni, i fotoromanzi venivano venduti in tanti paesi del mondo e c'erano fan club e poi forum dedicati ad esso o alla Lancio o ai singoli interpreti.
Dalla metà circa degli anni 80 è inizato il declino del fotoromanzo in Italia e nel mondo e attualmente esso è in uno ststo di profonda crisi che potrebbe portare addirittura alla sua scomparsa.
Alla luce di quello che ho appena detto (e che evidentemente ignori) il paragone con la situazione del fumetto di supereroi in Usa non è affatto impropria o azzardata.
Infatti anche nel caso dei supereroi dopo il superboom degli anni 90 c'è una continua erosione di lettori e un calo delle vendite, anche se, come già detto, ogni tanto ci sono delle momentanee riprese.
Per tal motivo io ipotizzo che il fumetto di super eroi in un futuro non troppo lontano subirà un forte ridimensionamento, il che non significa la fine del fumetto USa, ma semplicemnete che quest'ultimo non iidentificherà più con i suoper eroi.
Infine, attribuire alla Valiant il potere taumaturgico di risvegiare il mercasto dall'assopimento in cui versa attualmente, mi sembra molto azzardato e molto irrealistico.

Superheld ha detto...

Sul serio hai scritto che:

"Per tal motivo io ipotizzo che il fumetto di super eroi in un futuro non troppo lontano subirà un forte ridimensionamento, il che non significa la fine del fumetto USa, ma semplicemnete che quest'ultimo non iidentificherà più con i suoper eroi".

Ipotizzi male perchè non conosci e dimostri di non conoscere. E ciò vale anche per il resto delle tue parole, che non ho riportato, ritenendolo superfluo e francamente inutile.

Pangio ha detto...

Tutto non si può conoscere.
Tu ad esempio non sai nulla, come ho dimostrato, del fenomeno fotoromanzo .
L'importante è la salute.

Superheld ha detto...

Il "fenomeno fotoromanzo" di quale universo alternativo stiamo parlando?

Pangio ha detto...

Per Superheld.
Documentati, ad esempio su internet.
Non limitarti ai fumetti, amplia i tuoi orizzonti.
Ciosono sempre tante cose da imparare, per tutti.

Superheld ha detto...

Intravedo nel "fenomeno fotoromanzo" un'altra valvola di sfogo delle tue ossessioni.

Pangio ha detto...

Caro Superheld ognuno ha le sue ossessioni.
L'importante è che non facciano male a nessuno.
Devo dirti,però che quando si sposta il discorso dal tema di cui si parla a coloro che ne stanno parlando ciò è sempre sintomo di mancanza di argomenti e di voglia di confrontarsi.

LUIGI BICCO ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Superheld ha detto...

E' importante interrogarsi su un eventuale destino italiano dei nuovi fumetti Valiant. E' ipotizzabile che in questo momento, gli editori restino in attesa per valutare il materiale quando sarà pubblicato. Chi lo pubblicherà in Italia? La speranza è che non cada nelle mani dei micro-editori, poichè diversamente le possibilità di una affermazione italiana di questi titoli sarebbero azzerate in partenza. Sarebbe anche opportuno che essi fossero distribuiti in edicola per offrire agli stessi il panorama più ampio possibile.

Powered by Blogger.