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CLASSIFICHE DI VENDITA: COSA VENDE E PIACE NEGLI USA

classifica di vendita USA 2010 le prime 30 posizioni
(fonte http://www.comichron.com/monthlycomicssales/2010.html)
 

il sito internet statunitense www.comicsbeat.com  ha pubblicato un interessantissimo articolo resoconto inerente le classifiche di vendita 2010 del mercato statunitense e, questo è il dato davvero interessante, l'estensore dell'articolo non si è limitato a riportare freddamente le cifre di vendita ma ha compiuto una interessantissima analisi che lo ha spinto a individuare e valutare i gusti dei lettori, spiegando chi, cosa e perché vende.

Se siete interessati a visionare la classifica dei primi 1000 albi, nonché quella dei primi 1000 volumi, venduti nel corso dell'anno appena conclusosi vi invitiamo a visitare il sito Comichron, sulle cui pagine sono state certosinamente riepilogate le classifiche definitive. Il sito della Diamond, storico distributore d'oltreoceano e editore del catalogo Previews, ha invece fornito la classifica degli albi non nuovi più venduti dello scorso anno, quegli albi  che, cioè, hanno continuato a vendere pur non essendo freschi di stampa.

Cosa è emerso dall'analisi di tutti questi dati? Il commento più succinto e immediato è quello fatto da Erik Larsen sulla sua pagina tweeter:

"Divertente! Nove dei dieci volumi più venduti sono creator owned (i cui diritti appartengono ai creatori - ndr)! The Walking Dead, Kick-Ass e Scott Pilgrim sono tra questi!"

L'unica eccezione in classifica è rappresentata dal sorprendente Superman Earth One. Un successo inaspettato e inaudito (era da più di venti anni che un albo di Superman non riscuoteva un tale successo di vendita) che lascia senza parole anche gli analisti statunitensi.

Da una ulteriore, e più attenta analisi delle classifiche di vendita, risulta che i 26 titoli più venduti della DC Comics sono tutti sceneggiati (o co-sceneggiati) da Geoff Johns e Grant Morrison, mentre alla Marvel una posizione analoga è ricoperta da Brian Michael Bendis.

Scrive Sean T. Collins sul blog Robot6 ospitato dal sito Comic Book Resources:

[...] Se date un'occhiata alla vetta della classifica, noterete che l'intera industria del fumetto è nelle mani tre persone, [Bendis] e con lui, Johns e Morrison. Sono tutti relativamente abbastanza prolifici, e tutti hanno scritto diverse serie, simultaneamente, che si son rivelate i bestsellers dello scorso anno. Prima di trovare il primo titolo DC non scritto da uno tra Morrison e Johns, la 74-esima posizione di Green Lantern Corps #44 scritto da Peter J. Tomasi, sarà possibile imbattersi in un nutrito elenco di titoli Marvel non scritti da Bendis: Victor Gischler al #2 (X-Men #1), Ed Brubaker al #13 (Secret Avengers #1), Jason Aaron al #17 (Wolverine #1), Rick Remender al #26 (Uncanny X-Force #1), ancora Brubaker al #44 (Captain America Reborn #6), Matt Fraction al #63-64 (Uncanny X-Men #523-524), ancora Brubaker al #65 (Secret Avengers #2), e Dan Slott al #73 (Amazing Spider-Man #648). Ciò significa che se da un lato potremmo affermate che 65 dei 75 titoli più venduti del 2010 sono stati scritti dalle stesse tre persone, è pur vero che la Marvel sembra più fortunata nel piazzare altri sceneggiatori nei vertici della classifica"
La Marvel non è altrettanto fortunata nella classifica di vendita dei volumi. Nelle prime sessantaquattro posizioni ci sono solo tre tradepaperback pubblicati dalla casa delle idee, due scritti da Marc Millar (Kick-Ass e Old Man Logan) e Dark Tower: the fallen of Gilead. Da questi dati si evince chiaramente che per la Marvel non è stato un anno fortunato per le raccolte in volume. A tal proposito Todd Allen (www.indignantonline.com) afferma:

Osservando la classifica di vendite risulta che The Boys della Dynamite risulta essere più popolare di qualsiasi raccolta in volume della Marvel. Non è il caso delle vendite di albi mensili, ma tuttavia nelle classifiche generali di vendita assistiamo a un piazzamento di molti volumi editi da piccoli editori e di titoli prodotti su licenza che sopravanza quello dei titoli portabandiera della grandi case editrici. 

La classifica dei Tradepaperback è dominata da Robert Kirkman che, con The Walking Dead e Invincible, ha piazzato ben 28 volumi nelle prime 500 posizioni, ritagliandosi il 6% del mercato dei TP (su 500 posizioni) e il 44% (con 11 titoli)  nelle prime 25 posizioni. A Scott Pilgrim va invece imputata la restante parte delle posizioni, mentre ottimo è il piazzamento di Chew e The Boys. Regge bene la Vertigo con i volumi "a partecipazione del creatore" (volumi come Fables, Y Last Man e The Unwritten i cui diritti sono compartecipativi tra editore e autore). I volumi di supereroi presenti in classifica, invece sono tutti prevalentemente scritti da Morrison, Johns e Millar. Da tutto ciò si evince che le vendite di volumi negli USA sono a totale appannaggio delle serie Creator-owned o a partecipazione creativa.

Cosa altro emerge da tutte queste analisi e considerazioni? L'elemento più interessante, che poi è un po' il segreto di Pulcinella, è che i lettori comprano fumetti quando sono scritti da un autore che gradiscono (*). E non è un segreto neanche che, per i grandi editori, la classifica di vendita dei volumi può contenere importanti indicatori su quali dovranno essere i correttivi da apportare in futuro alla loro politica editoriale. Un successo come  CIVIL WAR, che continua a vendere e a essere presente nelle classifiche anno dopo anno, vende meglio di volumi realizzati da più autori e disegnatori.

Naturalmente se da un lato appare chiaro che è importante puntare sul talento (e gradimento) di gente come Morrison, Johns e Millar, è chiaro che bisogna guardarsi intorno e concedere un pò di fiducia ai giovani talenti che hanno idee buone e innovative. Non a caso gli sceneggiatori più giovani di questa classifica sono, O’Malley e Kirkman, hanno sviluppato le loro idee al di fuori di Marvel e DC.

(*) Un elemento, questo, che sembrerebbe comune all'andamento delle vendite anche nelle fumetterie Italiane. I frequentatori dei nostrani comics shop, a differenza di quelli delle edicole (più abituati a seguire le gesta dei personaggi), sono fortemente attratti dai nomi degli sceneggiatori decretando in genere il successo dei volumi da questi sceneggiati.

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